E’ la Globalizzazione, bellezza!

Settembre

18

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Come è noto le probabilità di un rialzo de tassi Usa si erano assottigliate dopo la tempesta estiva causata dalla svalutazione a sorpresa della divisa cinese. Il mercato è però arrivato comunque a ridosso dell’appuntamento con la Fed con gli operatori divisi a metà, tra falchi e colombe.

Il Governatore, Janet Yellen, ha di fatto rimandato un prossimo rialzo dei tassi americani, reiterando che conta di più il trend (i tassi saliranno) che l’enfasi sulla tempistica. Confermando n percorso di estrema gradualità ha anche precisato che 4 membri del Comitato FED hanno spostato al 2016 le loro proposte di rialzo, mentre 6 restano fermi sulla necessità di muovere i tassi entro la fine di quest’anno.

E’ poi bastato che la Yellen nominasse il mese di ottobre nel rispondere a una domanda di un giornalista – dicendo che ove necessario sarà convocata una conferenza stampa – che i mercati azionari Usa, dapprima tentennanti, hanno ripreso tono, i Treasuries sono scesi ai rendimenti minimi degli ultimi 10 giorni e l’indice VIX è andato giù fino alla metà del valore toccato il 24 agosto scorso.

La Yellen si è soffermata sulle previsioni del PIL USA al 2,1% per il 2015 e comunque sopra al 2% per il prossimo triennio, mentre la disoccupazione dovrebbe chiudere l’anno al 5%, in piena occupazione, e scendere ancora nel 2016.

Non pienamente soddisfatta dei dati dell’occupazione, ne ha parlato a lungo e ha difeso strenuamente il target d’inflazione al 2%, infatti l’inflazione che è ora ampiamente sotto l’obiettivo è stata schiacciata dal crollo dei prezzi energetici e dei prezzi delle importazioni.

Senza dissertare sull’appropriatezza di un target globale d’inflazione, probabilmente ambizioso dato lo scenario dei prezzi energetici sia per gli USA che per l’Europa, il punto di maggiore preoccupazione della Fed resta legato ai Mercati Emergenti. Esattamente come ha fatto Draghi la scorsa settimana, la Yellen ha sottolineato che aldilà della Cina la Fed guarda con preoccupazione alle difficoltà del Canada e soprattutto dei Paesi Emergenti. Una visione decisamente globale che torna a dominare la politica monetaria della Fed come non si vedeva da tempo e come non si è visto neanche nel 2009 durante la crisi Lehman.

La riduzione dei flussi di investimento dall’estero e i deflussi di capitale hanno indebolito i BRICS e messo alle corde gli altri Paesi emergenti, per non parlare delle difficoltà del continente africano sempre più evidenti.

Prime “vittime” oltre ai Treasuries anche il dollaro Usa rientrato sopra 1,14 contro euro, cosa che rimanda ogni velleità di un trend di rafforzamento convinto. Tirano un sospiro di sollievo le divise emergenti, in primis il real brasiliano sull’orlo di una crisi di nerviin seguito ai rumors di possibili dimissioni del Ministro delle Finanze e del Governatore della Banca Centrale, dopo il recente downgrading.

Detto questo, anche se il VIX è rientrato sotto quota 20 siamo lontani da una situazione chiara sui mercati. Oltre alla Cina, alle prossime elezioni greche, spagnole e poi turche, non mancheranno momenti volatili in attesa che il rialzo dei tassi USA si concretizzi e si incammini su quel territorio graduale prospettato dalla Yellen.

Un territorio certo e definito, che permetta di gettarsi alle spalle un periodo di turbolenza estenuante che ha finito per erodere buona parte dei margini accumulati nel 2015.

Certamente il nulla di fatto della Fed peserà anche sulla ripresa europea, frenando sulla fase di debolezza dell’euro a tutto vantaggio di una stabilizzazione dei mercati asiatici. Siamo di fronte a un cambiamento storico nell’atteggiamento della Fed decisamente più allineata alle esigenze del FMI. Parafrasando un ex presidente Usa si potrebbe dire: “E’ la globalizzazione, bellezza!”

About the author, Claudia Segre

As a financial expert, author, speaker, and the president of Global Thinking Foundation, Claudia Segre believes the only way to build a brighter, more prosperous future is to invest in the financial education of all women and girls.

She uses her platform to fight economic violence, accelerate financial inclusion for women, support female entrepreneurs, and promote the role of fintech in closing the gender gap.

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