BREXODUS : uscire dall’UE evitando la deriva? Impossible!

Novembre

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A meno di 6 mesi dal referendum sulla Brexit che ha mandato in tilt il delicato equilibrio dei rapporti economico commerciali tra Gran Bretagna e Unione Europea una giornata resterà impressa nella memoria degli operatori dei mercati ed e’ la notte tra il 6 ed il 7 Ottobre quando la sterlina inglese ha perso il 6% in soli 120 secondi toccando un minimo storico risalente al 1985.Un errore da trading algoritmico, oppure un “fat finger” di origine umana !!!

Ciò che abbiamo vissuto il 7 Ottobre è risultato similare ad altre  correzioni repentine e violente , non riconducibili a notizie eclatanti o a mosse orchestrate dalle Banche Centrali, e subite dal mercato delle azioni americane il 24 Agosto 2015 e dai Treasuries USA il 15 Ottobre del 2014. Il denominatore comune di questi casi  è rappresentato dall’effetto sorpresa e dalla velocità con la quale l’evento ha colpito questi comparti. Ma nel caso più recente necessariamente emergono dubbi sulla liquidità e struttura del mercato tenuto conto che il FX per antonomasia è riconosciuto come il mercato più liquido del mondo . La sua vulnerabilità pare essere diventata simile a quella del mercato dei bond e delle azioni, colpiti entrambi da cambiamenti strutturali post crisi globale, è accentuata dall’azione dei cosiddetti High Frequency Traders (HFT) che lavorano su ammontari contenuti scambiati a velocità rapidissime ma che normalmente stanno fuori da trend ciclici .

La verità e’ che ad esempio le vendite delle case in costruzione a Londra son calate del 14% perché’ evidentemente il Governo inglese sarà costretto ad aumentare le tasse . E con un deficit di parte corrente e deficit fiscale tra i più elevati al mondo non si può certo dare  la colpa agli HFT per una disaffezione nei confronti di una divisa che già nei report di una casa di rating come Fitch , dopo il referendum,  risultava a rischio e con possibili perdite valutate sino al 30%.Ciò che e’ successo dopo il recupero dal crash di Ottobre è semplicemente il proseguimento di un trend ribassista innescato definitivamente con la decisione di avvalersi dell’art.50 del TUE dal prossimo Marzo. Partita da 1,50 il giorno che precedeva il referendum , la divisa inglese ha raggiunto un primo approdo a quota 1,30 del cross  verso USD, con una perdita del 15%, e poi  ha subito un’ ulteriore limatura verso la fascia di sicurezza 1,20-1,15 sul caos politico interno al Governo inglese.

Con queste perdite significative e’ evidente che la performance  a due cifre della Borsa e’ ben poca consolazione,  a meno che non si sia coperto il rischio valutario ovviamente!

Significativo il paradosso emerso in un recente articolo apparso sullo Spiegel , ove il dibattito, da parte dei rappresentanti dell’industria tedesca, era  tra i danni derivanti dalla riduzione delle vendite di auto tedesche nel Regno Unito  a causa dell’uscita e i ben maggiori danni che deriverebbero da una disgregazione dell’UE per un braccio di ferro su concessioni straordinarie agli inglesi.

Quando poi Boris Johnson minaccia l’UE sulla questione della libera circolazione delle persone paventando un irrigidimento dei visti all’entrata dei cittadini europei si capisce che per gli inglesi la situazione comincia ad essere problematica per molti aspetti.

L’unica voce controcorrente e’ quella di ING che vorrebbe ridurre l’organico di circa 6000 risorse in Belgio e Olanda per avviare una seconda fase di rivoluzione digitale dei servizi e trasferendoli a Londra rispetto a banche come UBS, Goldan Sachs, HSBC  e altri che hanno gia’ pronta la valigia ed un piano di esodo controllato dalla City.E se il Financial Times non puo’ calcolare gli effetti di questa fuga ha potuto invece quantificare  una parcella di questo divorzio di almeno 20 mld di eur a carico dei britannici, insomma non certo un atterraggio morbido per l’economia inglese.

About the author, Claudia Segre

As a financial expert, author, speaker, and the president of Global Thinking Foundation, Claudia Segre believes the only way to build a brighter, more prosperous future is to invest in the financial education of all women and girls.

She uses her platform to fight economic violence, accelerate financial inclusion for women, support female entrepreneurs, and promote the role of fintech in closing the gender gap.

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