Trappola ucraina per l’UE

Settembre

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Tutto è cominciato con un accordo di partenariato tra Ucraina e Unione Europea e dall’illusione dell’UE di estendere la sua influenza commerciale verso un Paese  caratterizzato da una pesante influenza russa storica e demografica nonché politicamente molto attuale. Per anni ci siamo abituati al braccio di ferro di fine estate sui prezzi del gas tra Russia e Ucraina e giustamente preoccupati per le relative forniture abbiamo sempre tirato un sospiro di sollievo perché all’ultimo momento in qualche maniera i russi intervenivano con un accordo che ci allontanava lo spettro del dover subire oltremodo il “generale inverno”. Poi considerando le decine di miliardi che la Russia aveva profuso per la conservazione di un certo grado di sicurezza dei suoi confini e quindi per il mantenimento dello status di “Paese cuscinetto” gli analisti europei non han considerato le ripercussioni reali nel rapporto con la Russia e cio’ che ne’ conseguito.

Ad onor del vero in assenza di una politica estera concentrata pare abbia prevalso l’innata predisposizione per la Merkel di un rafforzamento del posizionamento a Est, ma come per l’eccesso di rigore anche in questo caso un certo gradualismo ci avrebbe forse evitato di incappare in una spirale economica negativa come quella innescata dall’imposizione sanzioni , di concerto con gli Usa, dopo l’abbattimento dell’aereo malese.

Dopo la pubblicazione su un autorevole giornale malese di fonti Usa che attribuivano agli ucraini l’abbattimento invece che ai separatisti filorussi, il mistero resta fitto e ad oggi mancano tracciati radar chiarificatori anche dei proiettili sulla carlinga dell’aereo. Da questa “Ustica ucraina” pare l’UE ne esca con un fardello economico importante  con il quale dover fare i conti sia in termini di riduzione della crescita economica che di permanere  del rischio geopolitico a pesare sui mercati finanziari.

Un fardello che e’ rappresentato dal doversi sostituire alla Russia nel sostenere un Paese che e’ in piena recessione oltre il 6%, con un’inflazione al 15%, il deficit di parte corrente al 7% ed un debito estero balzato oltre i 100%. Non stupisce quindi la decisione di Fitch di portare il rating da B- a CCC, quindi a ridosso del default  e dove già erano posizionate le altre case di rating, che punta il dito su uno scenario economico che non vede prospettive di miglioramento nel medio termine con un Governo attendista che pare concentrato esclusivamente nel tirare la corda all’estremo nei rapporti con la Russia per poter accedere piu’ rapidamente ed anticipatamente ai fondi dell’FMI , sulla base del prestito biennale di 17 mld di usd gia’ deliberato ma che verra’ rilasciato in tranche condizionate dal rispetto dei dettami dell’organismo internazionale preposto alla sorveglianza proprio nell’utilizzo dei fondi stessi. L’ultimo caso sui 300 camion di aiuti umanitari alle regioni in piena guerra civile ne e’ la dimostrazione.

Son passati ormai diversi anni da quel default parziale della Russia dal quale si scopri’ che alcuni fondi dell’FMI erano stati spostati dall’ex Presidente Eltsin su conti privati. E purtroppo adesso come allora un elemento che accomuna l’Ucraina alla Russia e’ rimasto l’alto livello di corruzione e di commistione di personalità di  Governo con “interessi privati”. La divisa locale ha perso il 38.5% contro dollaro usa dall’inizio dell’anno e le riserve internazionali si son ridotte del 30% ed a fine Giugno ammontavano ormai a poco piu’ di 15 mld di usd.Dovendo ancora far i conti con un sistema bancario che dovra’ probabilmente applicare il “modello turco” per avviare un importante ristrutturazione, e certamente siamo lontani da quel consolidamento fiscale richiesto dai donors . Per il neo Presidente Poroshenko un accordo di pace e’ vicino, ma i destini dell’Ucraina da ora in avanti peseranno direttamente sull’UE, in un momento di stagnazione economica gia’ complesso.

About the author, Claudia Segre

As a financial expert, author, speaker, and the president of Global Thinking Foundation, Claudia Segre believes the only way to build a brighter, more prosperous future is to invest in the financial education of all women and girls.

She uses her platform to fight economic violence, accelerate financial inclusion for women, support female entrepreneurs, and promote the role of fintech in closing the gender gap.

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