Herconomy 2025: il futuro della ricchezza è femminile, ma serve un cambiamento culturale.

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Claudia Segre

Autrice, speaker, e presidente della Global Thinking Foundation

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HERCONOMY Herconomy 2025: il futuro della ricchezza è femminile, ma serve un cambiamento culturale

Di Lorenza Roma.

Herconomy 2025 si è conclusa a Milano con una tavola rotonda tra le più rappresentative del programma, pensata per tirare le fila della giornata e rilanciare i temi emersi. Marina Marinetti, Condirettrice di Economy, ha aperto il panel con una nota ironica capace di catturare l’attenzione. «Oggi parleremo di denaro in particolare. A proposito, mi servirebbero dei soldi? 100 euro? Ho giusto qui in tasca, per caso. Casualmente, 100 euro in tasca.» ha detto mostrando la banconota. Subito dopo, Marinetti ha introdotto il tema del panel: il rapporto tra donne, ricchezza e potere. «Chi ha i soldi ha vinto.» ha aggiunto, ribattezzando scherzosamente “Legge del Titolo Quinto” quella dinamica che oggi sta cambiando volto all’economia globale.

Segre: “Senza competenze non c’è autonomia”

Claudia Segre, Presidente e Fondatrice Global Thinking Foundation, ha esordito dicendo: «L’Italia presenta infatti un enorme ritardo in materia di educazione finanziaria e digitale. «Questo Paese è in una arretratezza notevole dal punto di vista di competenze economiche e finanziarie e di competenze digitali, che sono quelle che poi ci aiutano a usufruire dei servizi finanziari.»

Segre ha ricordato come il divario pensionistico, il pay gap e la maggiore longevità delle donne rendano ancora più urgente un percorso di consapevolezza economica. E ha riportato un dato storico fondamentale: fino al 1975 le donne italiane non potevano nemmeno aprire un conto o gestire autonomamente il patrimonio familiare. «Se dal 1872 gli uomini hanno potuto fare economicamente quello che volevano, e noi solo dal 1975, è chiaro che adesso qualche difficoltà a condividere il potere economico esiste. Ma questo passo in avanti lo possiamo fare solo insieme.»

La Presidente di Global Thinking Foundation ha poi illustrato i progetti educativi che la Fondazione porta nelle scuole, nelle comunità e nelle imprese, spesso anche attraverso linguaggi artistici e accessibili. «L’educazione finanziaria è anche questo: trovare modi e metodi alla portata di tutti tramite video, spettacoli, contenuti inclusivi.»

Foti: “La consapevolezza finanziaria rende liberi”

Alma Foti, Vicepresidente Vicaria Anasf, ha posto al centro del suo intervento l’importanza della responsabilità personale e la necessità di alfabetizzazione economica. «Bisogna avere cura dei propri risparmi ma investire secondo un piano costruito sulla propria persona, sulle proprie esigenze e obiettivi.»

Foti ha sottolineato come l’Italia sia al 36° posto su 39 Paesi OCSE per educazione finanziaria, un dato che definisce «inaccettabile». E ha ricordato il drammatico legame tra autonomia economica e violenza di genere: «Una donna su tre è vittima di violenza. Un uomo su tre esercita violenza economica. Quando hai consapevolezza, hai coscienza del tuo futuro e diventi più autonoma. Essere autonome significa essere libere di scegliere e più immuni dagli abusi.»

Rasori: “La finanza non può più essere per pochi”

Umberto Rasori, Ceo di Zenith Global ha raccontato la sua esperienza personale e familiare: «Vivo con una moglie, cinque figlie e un cane femmina. Quando parti da una situazione del genere, la parità non è un tema.» Con ironia ma anche concretezza, Rasori ha evidenziato una constatazione netta: «Il livello di conoscenza finanziaria nel mondo femminile, almeno nel campione che abbiamo analizzato, è molto basso. Lo vedo anche nelle mie figlie.»

Quando si parla di conti correnti, carte di credito, spese di coppia, i ragazzi e le ragazze non partono con le stesse competenze. Ma il problema è sistemico: «Vedo una totale mancanza di educazione economica nelle scuole. È uno dei principali meccanismi che alimentano dipendenza e ricatto psicologico ed economico.»

Da qui l’importanza di guidare le nuove generazioni all’indipendenza: «Il concetto che cerco di trasmettere alle mie figlie è la capacità di gestione autonoma del denaro. Tutto nasce dalla conoscenza di base: che cos’è un conto corrente, che cos’è un mutuo.»

Alma Foti e il progetto “Sui generis”

A proposito di cultura e dialogo, Marinetti ha citato lo spettacolo “Sui generis”, realizzato da ANASF con il contributo di Alma Foti. La vice presidente ha spiegato così la sua visione: «Andavo a molti convegni, ma erano sempre pieni di donne che parlavano ad altre donne. Mi sono chiesta che senso avesse continuare a raccontarci cose che già sappiamo.» Da qui l’idea di uno spettacolo aperto a tutti, uomini compresi, per basare la conversazione sulle emozioni, un linguaggio universale. «C’è un momento in cui il dibattito deve smettere di fare rumore e deve diventare dialogo. Per questo ho appeso i guantoni da boxe sul palco: non è una resa, è una possibilità di parlarne», ha concluso.

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