Gli ostacoli della May

Maggio

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È chiaro ormai che la Brexit appare sempre di più come una partita a scacchi, dove il premier inglese Teresa May incontra sempre più difficoltà nonostante la mossa a sorpresa e astuta della chiamata alle elezioni che si terranno l’8 giugno con una probabile vittoria a pieni voti del suo partito.
Così, anche le prospettive di un rally della sterlina inglese dopo l’approvazione in parlamento della tornata elettorale hanno subito una frenata a causa della posizione intransigente dell’unione europea.

È stato chiarito al premier inglese che, contrariamente a quanto da lei sbandierato durante il primo discorso di campagna elettorale la scorsa settimana, non le sarà permesso di negoziare personalmente con primi ministri, e presidenti o “cancellieri europei” E quindi l’unica persona con la quale potrà negoziare sarà il commissario europeo incaricato delle negoziazioni Michel Barnier.

Cosi l’incontro con il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker si è rivelato un fallimento e addirittura il portavoce della stessa Commissione europea ha dichiarato che la probabilità di un fallimento dei negoziati è attualmente stimata al 50%.

Addirittura Juncker, secondo il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine, in una chiamata con il cancelliere tedesco ha chiarito che la May “vive in un’altra galassia esageratamente illusa su una soluzione a portata di mano”.

Il chiarimento che ne è seguito della Merkel è stato lapidario: ha infatti specificato che nessuno agirà contro gli interessi dei cittadini inglesi che però hanno preso una decisione che bisogna rispettare e che i 27 paesi dell’unione europea e parleranno ed agiranno come un corpo unico e con un’unica voce.

Così subito dopo le elezioni indette per la prima settimana di giugno le discussioni saranno avviate e il primo punto da dibattere sarà la garanzia dei diritti dei 3 milioni di cittadini europei che vivono in Gran Bretagna e l’aspetto finanziario del divorzio con l’Europa, valutato in circa 40 miliardi di euro (ma c’è chi parla anche di oltre 60 miliardi di euro!).

La differenza dipende dalla considerazione dell’attuale periodo di budget che proietta i calcoli della “bolletta del divorzio” al 2020.
Il secondo obiettivo che si pone l’Unione Europea entro la fine dell’anno è la messa in sicurezza dei confini tra le due Irlande e le questioni commerciali che ne derivano, dovendo quindi proteggere i diritti e le prerogative irlandesi come membro della UE.

L’elenco delle priorità, come è ben chiaro, viene impostato dal tavolo del negoziatore europeo e non dal premier inglese. E tra queste c’è chiaramente la questione tecnica sull’adesione alle direttive europee per la regolamentazione bancaria, normativa e legale, e la possibilità di avvalersi ancora del passaporto europeo per le banche basate in Gran Bretagna. E se anche dovesse esserci un “periodo di grazia” per questi istituti bancari resta la data del marzo 2019 come termine delle agevolazioni sul passporting.

Il summit europeo del 14 dicembre sancirà per il negoziatore Barnier anche la data dalla quale partiranno i 12 mesi per rinegoziare un accordo di libero commercio secondo le regole del WTO, ovvero l’associazione mondiale per il commercio alla quali gli inglesi si stanno appellando per diminuire il rischio di un’imposizione di dazi praticamente immediata.

Il dato sull’andamento del settore manufatturiero in aprile resta incoraggiante e più forte delle aspettative ma questo non basta a calmare gli animi degli investitori che cominciano a innervosirsi temendo impatti negativi sul ciclo economico inglese e quindi un incremento delle turbolenze sui mercati finanziari, con una possibile fuga di volumi dal mercato azionario verso quell’americano ed europeo.

About the author, Claudia Segre

As a financial expert, author, speaker, and the president of Global Thinking Foundation, Claudia Segre believes the only way to build a brighter, more prosperous future is to invest in the financial education of all women and girls.

She uses her platform to fight economic violence, accelerate financial inclusion for women, support female entrepreneurs, and promote the role of fintech in closing the gender gap.

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