Poche stelle brillano nel cielo latinoamericano

Aprile

11

0 comments

Con gli operatori concentrati sulle questioni macro e meno coinvolti da quelle geopolitiche il primo discorso della Yellen ha evidentemente smosso i mercati definendo inaspettatamente le tempistiche tra la fine del tapering ed un possibile primo rialzo dei tassi Usa, e riorientando così gli scenari di politica monetaria dal secondo al primo trimestre del prossimo anno. L’effetto sulle curve dei rendimenti è stato immediato e così sull’euro che si è bruscamente deprezzato riportandosi sul supporto a 1.38 contro dollaro usa.

E così non si può negare che l’effetto sui mercati emergenti non si sia fatto attendere, con i soliti noti Messico e Indonesia a brillare, l’India dà segni di ripresa mentre Turchia, Russia, Ucraina ed Argentina restano fanalini di coda in un panorama di flussi contrastati e gestori incerti se rientrare sui cali diffusi o attendere come per la maggior parte dei consensi degli analisti la seconda parte dell’anno.

Il recente downgrade dell’Argentina da parte di Moody’s da B3 a Caa1 legato in gran parte all’evidente erosione delle riserve internazionali causata dalla difesa del peso argentino ed ad uno scenario politico economico inconsistente. L’ultimo anno ha visto un deterioramento dei macro del Paese che stanno mettendo in dubbio ancora una volta la gestione efficiente del debito sul quale pesa la sentenza definitiva della Corte Suprema Usa all’ultimo appello presentato che è attesa per Giugno. Fitch aveva già sentenziato una CC che potrebbe essere rivista al ribasso entro Dicembre mentre S&P con il suo outlook negativo dovrebbe pronunciarsi entro settembre, su un rating già così sfavorevole a CCC+.

Ma non ce’ solo l’Argentina ad accrescere i timori di un default tecnico perché’ anche il Venezuela non sembra essersi ripreso dalla morte di Chavez e negli ultimi 6 mesi le tensioni tra il Governo Maduro e le piazze affollate di studenti e oppositori non si placano. L’escalation nelle proteste direttamente correlate al peggioramento delle condizioni economiche del Paese vedono il Presidente Maduro detenere ancora il controllo dell’apparato militare, della guarda nazionale, delle forze di polizia e della PDVSA la cui produzione non ha subito blocchi. Il PIL gira in negativo dalle precedenti previsioni del 1.6%, l’inflazione resta a ridosso del 50% e l’attesa emissioni di bond per permettere il rimpiazzo del titolo in scadenza ad Ottobre resta un’incognita soprattutto per il permanere dell’outlook negativo su tutte e tre le case di rating che paiono orientate a possibili downgrade.

Con le stelle di Cile e Perù offuscate da un ribasso del rame che ha toccato il minimo degli ultimi 44 mesi mettendo cosi’  in crisi le attività minerarie di entrambi ed il Brasile ancora “in panchina” e ben lontano dal chiarire un quadro di fondo compromesso da troppe false partenze resta una stella luminosa, soprattutto per il segmento delle local currencies che è la Colombia. Gli sforzi profusi nell’implementazione di una maggiore trasparenza e accessibilità degli investitori esteri al mercato domestico locale son stati premiati con un ribilanciamento negli indici di riferimento, primo fra tutti il GBI EM Global Diversified, che ora e ‘stato triplicato. Anche la riduzione delle tasse ai possessori esteri dal 33 al 14% seguito alla riforma fiscale ed al varo di nuove facilitazioni per aprire conti correnti in valuta locale hanno certamente favorito un’apertura che garantira’ nuovi flussi dall’estero di portafoglio ma anche auspicabilmente di investimento greenfield.Le prime stime parlano gia’ di almeno 10 mld di $ di domanda addizionale sui bond colombiani da qui alla fine dell’anno soprattutto da parte di quei fondi specializzati che hanno compreso ormai da tempo che il mondo dei Paesi emergenti deve essere affrontato con un’ottica di stock picking molto selettiva . I flussi dall’estero aumenteranno sicuramente la quota di titoli domestici in mano agli investitori esteri ora ferma al 6%rispetto a medie piu’ alte nei Paesi vicini, dal 17% in Brasile al 50% in Perù. Dopo la recente vittoria alle elezioni legislative il Presidente Santos e la sua coalizione di centro destra scommettono su un nuovo mandato a Maggio ,e con loro molti investitori che cercano nel panorama latinoamericano nuovi riferimenti per diversificare portafogli orfani di una diversificazione “emergente”.

About the author, Claudia Segre

As a financial expert, author, speaker, and the president of Global Thinking Foundation, Claudia Segre believes the only way to build a brighter, more prosperous future is to invest in the financial education of all women and girls.

She uses her platform to fight economic violence, accelerate financial inclusion for women, support female entrepreneurs, and promote the role of fintech in closing the gender gap.

Unisciti a Claudia’s Vibrant Community

Iscriviti per entrare a far parte delle conversazioni che contano

Consent(Richiesto)
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.

Restiamo in contatto!

>